Quali sono le categorie di persone che incontriamo con i nostri progetti? Andrea Zampetti, pedagogista di Kairos, in occasione dell’AgriLab dedicato al progetto di agricoltura sociale Campi Aperti – Oltre la Gelata, ha riconosciuto tre categorie di soggetti che beneficiano dei percorsi personalizzati nelle aziende agricole. Si differenziano tra loro non per il tipo di disagio sociale sofferto, come solitamente si fa, ma proprio per il tipo di percorso che si trovano ad affrontare.
I contemplativi. Fanno la propria conoscenza con il mondo dell’agricoltura sociale, magari solo per un giorno, per goderne la bellezza e vivere una giornata diversa. Lontani dalla periferia o dall’inquietudine generata dal proprio status di migrante. “Sono quelli che al Casale di Martignano prendono gli stivali, entrano con i piedi nel lago e guardano l’orizzonte” sintetizza Andrea Zampetti. Un elemento da non trascurare la bellezza, perché parte integrante del percorso di agricoltura sociale. Specialmente in aziende multifunzionali che fanno del benessere a contatto con la natura uno dei proprio punti di forza, come quella che ospita i nostri progetti sulle rive del lago di Martignano, a nord di Roma. Forse la loro esperienza non durerà più di un giorno. O, forse, torneranno dopo qualche anno.
Gli sperimentatori. Iniziano un percorso, trovano nell’esperienza nell’azienda agricola uno spazio per crescere. “Utilizzano l’agricoltura sociale per andare oltre la gelata“, superare il periodo difficile della propria vita, per poter poi decidere quale strada intraprendere. “Sono tanti i ragazzi che fanno questo tipo di percorso e cerchiamo di portare avanti per loro una progettazione condivisa con le reti territoriali” spiega il pedagogista. Si progetta qualcosa che in prospettiva vada anche oltre l’agricoltura, in modo che chi ne beneficia abbia modo di sperimentare e di mettere a frutto altrove quanto imparato.
Gli inseriti. Sono coloro che ci restano nel mondo dell’agricoltura. Sono pochi ma costruiscono percorsi molto interessanti. Costituiscono cooperative o continuano il proprio lavoro nell’azienda che li ha ospitati.
“Generalmente la pretesa è quella di portare tutti all’inserimento, ma il modo di fare di Kairos è diverso”. Fare esperienza di una vita e di un mondo diverso è già importante, secondo noi, per i ragazzi che vivono contesti difficili.
Vi proponiamo interamente in questo video il breve, ma denso, intervento di Andrea Zampetti. Non si parla solo dei soggetti che incontrano l’agricoltura sociale. Si parte dalla sua passione per gli Haiku, particolari componimenti giapponesi, per spiegare il senso del nome del progetto “Campi Aperti – Oltre la gelata”.
Sotto il ghiaccio
scorre l’acqua
Oltre la gelata