Ogni azienda è speciale, soprattutto quelle che fanno agricoltura sociale con noi. Ognuna è speciale per motivi diversi. Gli alberi piantati in questi anni da Coraggio sono un ottimo esempio per spiegare cosa c’è di speciale in questa azienda, ma anche nel lavoro educativo dell’agricoltura sociale.
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Giornate di Agricoltura Sociale
L’esperienza che si respira al Borghetto San Carlo
È molto diversa l’esperienza che si vive al Borghetto San Carlo, con i ragazzi di Coraggio, rispetto a quella che ci offre il Casale di Martignano. Un mondo quasi da favola quest’ultimo, anche quando incontriamo le piogge di questo inizio d’inverno. Quella della Cooperativa Coraggio, invece, è l’esperienza del lavoro che riconquista una terra abbandonata e aspra sulla Cassia e la restituisce ai cittadini, viva e produttiva. Con il suo orto urbano e la sua area picnic.
Al lavoro già di per sé impegnativo dell’agricoltura si aggiungono ledifficoltà e le sfide che hanno reso Coraggio, davvero, un’impresa coraggiosa. I lavori in corso al casale, completamente da ristrutturare, o le difficoltà con l’acqua in estate. La scelta di puntare sul biologico e sulla biodiversità. Questa sfida e le vittorie che ne derivano si respirano e si percepiscono nettamente ascoltando Giacomo Lepri, presidente della cooperativa, mentre ci accompagna attraverso gli orti, il frutteto, i piccoli alberi di ulivo piantati negli anni scorsi.
E proprio guardando gli ulivi e gli alberi da frutta, ascoltando le scelte fatte dai ragazzi che hanno in gestione questi ettari di terra, che ci sorgono due considerazioni. Due aspetti che condividono il mondo dell’agricoltura e il mondo del sociale.
La diversità da valorizzare: il frutteto
La biodiversità e la sua difesa sono uno dei principi di Coraggio. Recuperare tipi di grano e altre colture che stanno sparendo a causa della produzione massiccia di quelle varietà che rendono meglio, da un punto di vista industriale. Ma recuperare una specie o una varietà significa recuperarne anche le caratteristiche uniche. Offrirne di nuovo i sapori.
Il frutteto di Coraggio, con i suoi alberi in crescita in questa giovane azienda, è un’esplosione di biodiversità. Alberi diversi, dai ciliegi agli albicocchi, ma anche varietà diverse dello stesso albero. Varietà originarie, anche selvatiche, nate e diffuse molto prima di quelle ottenute oggi unendo le più resistenti e produttive. Diversi tipi di ciliegia nasceranno al Borghetto San Carlo, ognuna con le proprie caratteristiche e, soprattutto, con le proprie debolezze e i propri punti di forza.
Perché è importante la biodiversità?
Cosa succederebbe se un batterio, un insetto, una malattia colpisse una varietà specifica di frutto se quella varietà fosse l’unica prodotta in azienda? Un danno incalcolabile. Ma un danno che sarebbe limitato in un’azienda che preserva la biodiversità. Varietà diverse hanno criticità diverse. Se una non darà frutto nella sua stagione, lo faranno le altre. Il frutteto di Coraggio darà sempre frutto, perché ci sarà sempre un albero che, proprio grazie alla sua diversità, sarà in grado di dare frutto.
La diversità è un valore aggiunto. La standardizzazione è sopravvalutata.
La diversità è da valorizzare anche nel lavoro educativo
Semina del farro
Uno dei tanti punti di contatto tra l’agricoltura e il sociale. Anche il lavoro educativo è chiamato a valorizzare la diversità delle persone delle quali si occupa.
Aiutare non basta, a volte nemmeno serve. Quando si fa inclusione sociale e lavorativa bisogna puntare sulle specialità di ogni persona. Scoprirne le competenze con l‘orientamento, valorizzarne le capacità e i sogni per far crescere membri motivati e felici della propria comunità. Un talento è nascosto in ognuno di noi, magari, proprio grazie alle difficoltà e alle esperienze che ci hanno portato a chiedere il supporto di qualcuno.
Questo vale soprattutto per i NEET. I ragazzi di cui ci occupiamo con il progetto Tutti su per Terra! Perché non si tratta di ragazzi che hanno qualcosa in meno degli altri, ma di persone che hanno bisogno di un percorso e di una mano che li accompagni per scoprire se stessi e il mondo del lavoro. Cosa vogliono fare? O cosa sono bravi a fare o possono imparare a fare? Semplicemente non lo sanno ancora, perché diverso è stato il loro cammino fino ad oggi.
Nella propria specialità possono riscoprire un valore utile per se stessi, la comunità e l’attività lavorativa che svolgeranno. La diversità è valore aggiunto anche per le persone.
La pazienza: gli ulivi
Chi lavora nel sociale e nell’agricoltura conosce anche il valore del tempo. Le cose buone richiedono tempo. Le persone e la natura sono delicate, meritano pazienza. E quanta pazienza ci voglia ce lo ricordano gli ulivi piantati circa due-tre anni fa, quando avevano già due anni di vita. Stanno ancora crescendo, ovviamente, come si vede nella foto scattata alla Giornata di agricoltura sociale del 16 dicembre.
Cinque anni fa qualcuno ha dato inizio ad una vita che porterà frutto molti anni dopo. Tre anni fa la Cooperativa Coraggio ha investito in quegli alberi, soprattutto in termini di tempo e di cura. E cura e tempo quegli alberi stanno richiedendo, e richiederanno ancora, prima di restituire qualcosa di speciale in cambio.
Quando si inizia un percorso educativo, di inclusione, si fa un investimento simile. Servono cura e tempo. Ascolto e presenza. Non è sufficiente trovare un lavoro, uno qualsiasi, a chi fatica ad identificarsi in un mestiere e a immaginarsi nel proprio futuro. Bisogna accompagnare la persona vive questa difficoltà, motivarla, percepirne i momenti di entusiasmo e quelli di stanchezza. Bisogna accompagnarla seguendo la velocità del suo passo.
Serve pazienza, tempo, cura, ascolto, motivazione. Con i ragazzi, come con gli ulivi.
Piantare nuovi alberi, spargere nuovi semi. La prima mansione in azienda
La Giornata conoscitiva nella Cooperativa Agricola Coraggio è stata speciale anche per un altro motivo. I ragazzi che vi hanno partecipato si sono messi all’opera per la prima volta!
Alcuni di loro erano al primo appuntamento con noi. Altri sono venuti ai due appuntamenti al Casale di Martignano, dove hanno scoperto le attività dell’azienda. Abbiamo fatto quello che definiamo“aggancio”. Ma in questo appuntamento ci siamo tutti rimboccati le maniche e abbiamo provato l’esperienza del lavoro in una azienda agricola. Un gruppo ha piantato alberi. Un altro ha seminato il farro.
Il risultato può stupire solo chi non ha mai vissuto una giornata o un progetto di agricoltura sociale con noi: tutti erano entusiasti e soddisfatti del lavoro fatto! Si sono scoperti utili e capaci. Hanno prodotto qualcosa che darà frutto. Quei ragazzi ora sanno che possono fare e imparare questo e molto altro nella loro vita. Anche la diversità di un’esperienza, rispetto alla vita di tutti i giorni, nasconde diversi aspetti speciali.
Il tradizionale pranzo insieme, dopo un’esperienza così, ha un sapore differente. Ecco alcune foto della giornata con i ragazzi di Folias, Virtus e del progetto Ponte.
L’incontro all’area PicNic
Area PicNic al Borghetto San Carlo
In cerchio per conoscerci
Il giro dell’azienda
La preparazione dell’albero da piantare
L’albero appena piantato
Semina del farro
Semina del farro
Il pranzo dopo il lavoro
Il progetto: Tutti su per Terra!
Insieme aFoliasstiamo avviando in questo autunno 2019 unprogetto di agricoltura socialeche ha un obiettivo e un target molto specifico: accompagnare in un percorso di inclusione un gruppo diNEET, giovani non occupati e non impegnati in istruzione o formazione.
In modo particolare pensiamo a quei ragazzi che faticano a imprimere una direzione alla propria vita anche a causa delle difficoltà di varia natura che affrontano quotidianamente (sociali, economiche, familiari, ecc.).
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